Rumore Mentale - Salvatore Giampino

"L’arte è il mormorio della storia, udibile al di là del rumore del tempo".
(Julian Barnes)

Condurre all’ascolto dell’ambiente in cui ci troviamo, stimolare un coinvolgimento percettivo, sensoriale, è possibile soltanto con una partecipazione emotiva vibrazionale che si accompagna ad una partecipazione attiva. Sal Giampino, in tutti i suoi progetti, ha sempre invitato il pubblico a partecipare, ad interagire, a vivere il momento performativo, creativo che è un momento di condivisione della propria ricerca artistica.

Un momento della performance di Vernissage

Un momento della performance di Vernissage

In “Rumore mentale”, installazione e performance convivono. Si procede attraversando la stanza degli specchi, sede del rumore mentale, quel rumore fastidioso che ci impedisce di ascoltare, di ascoltarci: il rumore del tempo.

Nel 1910 Wassily Kandinsky, scriveva “Lo spirituale nell’arte”, un testo filosofico in cui l’artista parla di spiritualità, di una nuova arte, di un’arte spirituale, espressione del mondo intangibile dell’interiorità. Era il 1910, si profilava la nascita di Una nuova epoca spirituale, destinata a venire alla luce non soltanto attraverso la pittura, ma anche con la musica e con la poesia. Prima però bisognava affrancarsi dalla rappresentazione realistica. La pittura dell’epoca della spiritualità non poteva presentarsi come un’imitazione della natura. La tendenza all’antinaturalismo si manifestata in molti artisti del primo Novecento, fino ad arrivare negli 50-60, all’informale materico, gestuale e segnico.

Bisognava iniziare ad ascoltarsi, ad ascoltare il ”suono interiore” e il suono dei colori allontanando tutto il rumore mentale.

Sal Giampino, con Rumore Mentale, ci invita ad ascoltare le vibrazioni energetiche che provengono dalla materia pittorica prima e dagli strati sottili del proprio essere. Procede il suo percorso creativo-mistico, iniziato con “Pareidolia” e “Ipnopeidon” e preannunciato in “Habitus”, che dallo studio della forma, giunge gradualmente all’astrazione, all’informale materico e in questi studi, all’informale gestuale. Il movimento automatico, generato dall’azione gestuale, nell’atto della creazione artistica, è privo di logica. Spinto dal corpo, sentito dal colore. Azione gestuale, colore e materia: elementi imprescindibili generati da vibrazioni energetiche si fanno portatori di espressione introspettiva. Sono la materializzazione dell’azione stessa in un'unica sfera sensoriale. Percepire il valore interiore della materia pittorica, i suoni dei colori nell’insieme. I suoni, bisogna operare una distinzione tra i rumori che provengono dal mondo esterno e i suoni dal mondo interno e dai colori, sono vibrazioni e hanno una natura dinamica. Il loro succedersi crea un groviglio di colori ed intrecci.

Il movimento pittorico, in Giampino, assume direzioni diverse, verso sinistra, verso destra. E’ esso movimento centripeto e centrifugo.

Sapere controllare il movimento, regolare l’intensità e comprenderne l’intreccio.

Gianna Panicola - Curatrice e Critico d’Arte

6 Dicembre 2019

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