DISOGNANDO - Rosario Casano
Rosario Casano, Sal Giampino e Gianna Panicola durante il Vernissage
Ho avuto modo di conoscere Rosario Casano e la sua ricchissima produzione artistica e constatare come negli anni, il suo procedere silenzioso e ininterrotto, è stato segnato da un tentativo di libertà dalla forma pura e semplice. In moltissimi lavori pittorici, il motivo a intrigo o anarcoide o sinuoso, terminava sempre con l’inclusione di forme, volti, di figure, di cupole, di frutta. In “Disognando”, la prima mostra personale di Rosario Casano dedicata ai lavori su carta, l’astrazione raggiunta, mostra il tentativo di andare oltre le apparenze di un volto, di un corpo, di una cupola e di attingere alla segretezza del pensiero. Quella segretezza che solo il processo di semplificazione con la sua capacità di analisi, accompagnato dall’esercizio continuo della mano, è in grado di ottenere.
Cinquanta composizioni, io li chiamo processi, proprio perché si può seguire il tracciato evolutivo, realizzato in pastello, in acquerello e due in acrilico. Ogni processo è unico e dipende dal variare della modulazione, della linea e del colore.
Qui, vige quel criterio e quel principio che secondo Vasilij Kandinskij, è l’unico veramente artistico ed essenziale: “il principio della necessità interiore”. E’ quella necessità che ha mosso Casano ad approdare lì. Il superfluo scompare e rimane solo l’essenziale: l’ideale artistico.
Gianna Panicola - Curatrice e Critico d’Arte
22 Ottobre 2017